Prime Esperienze
Sesso anale davanti a 5 guardoni in collina


25.02.2025 |
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"Almeno apparentemente, perché oggi Mario aveva combinato un menu ben diverso dal solito comunque piccante happening tra lui e la sua amante quattordicenne..."
I fatti sono realmente accaduti tra il 1989 e il 1990 sulle colline emiliane e il racconto è stato composto nella maniera più oggettiva possibile secondo i ricordi della protagonista, solamente nomi e luoghi sono stati modificati. Se qualcuno si riconoscesse tra i partecipanti maschili mi contatti via messaggio qui su Annunci per approfondire. Grazie in ogni caso per i vostri commenti.Quel giorno Mario ed Elena non stavano ovviamente facendo una gita in campagna, come al solito erano alla ricerca di un posto tranquillo dove fare sesso. Almeno apparentemente, perché oggi Mario aveva combinato un menu ben diverso dal solito comunque piccante happening tra lui e la sua amante quattordicenne. La scelta, non a caso, ricade infatti non per i più appartati boschi di Cadrega, un'area protetta boscosa e ancora abbastanza selvaggia, ma per le più antropizzate colline di Bargiano, alture scenografiche per la stupenda vista sulla pianura padana e la distesa intensiva di vigneti che ormai avevano sostituito siepi, filari ed altre colture. Trovare un luogo isolato non era pertanto facile, visto anche il notevole afflusso di camminatori che dai paesi vicini salivano di sopra per percorrere uno dei tanti sentieri che attraversavano le vigne, ma complice il giorno feriale, al momento nessuno sembrava essere in giro, così Mario si attesta su un prato appena riparato da qualche sparuto cespuglio. Iniziano così i primi approcci e presto vince la debole resistenza di Elena, convincendola a spogliarsi completamente. Presto si dedicano ad un lento 69, lei è sopra e succhia tranquilla per alcuni minuti, quando alzando il viso si accorge della comparsa di ospiti indesiderati. Sono cinque uomini dell’età di Mario, a occhio ne riconosce un paio, tutti comunque parte della sua compagnia e all’incirca della sua età, non oltre i quarant’anni. Si arrestano lungo una linea immaginaria a pochi metri dagli eventi e si arresta anche lei, paralizzata da questa visita inattesa.
Lui le sussurra: “Erano qui da prima, ormai hanno già visto tutto, continuiamo”. Mente ovviamente, avendo organizzato lui stesso quella “occasionale” circostanza.
Come più volte accaduto, Elena attraversa quella linea proibita e si adegua suo malgrado al contesto, come rassegnata ad un rapporto di do ut des con un maschio sì sessualmente spregiudicato eppure così attraente. Riprende a succhiare guardinga, scende a leccare le palle, lui si inarca per avvicinare la lingua di lei al suo buco, che lustra per bene così come le ha sempre richiesto.
Nel frattempo, mani che frugano nei pantaloni, sguardi di condivisione che passano dallo sbalordito al compiaciuto all’arrapato, un paio di loro incomincia anche a sbottonarsi ampiamente e a maneggiare l’asta. Uno esclama volgarmente “Che bel sedere!”, un altro si svuota la vescica per potersi toccare più liberamente.
È il segnale per iniziare a fare sul serio. Mario ora interrompe il 69 e corica la ragazza, da ora in poi in balia del perverso regista. Le sale sul petto e glielo infila in bocca, palpa vigoroso le piccole tette, le solleva il capo per scoparle volgarmente la bocca.
“Ti piace il mio cazzo? Ti piace…? Leccalo!” scandisce ad uso degli amici, fiero come sempre delle sue generose dimensioni. Lei annuisce vergognosa, piano per non farsi sentire.
Si passa quindi al piatto forte, genere in cui Mario è maestro indiscusso e secondo un copione ampiamente studiato, interpreta ogni posizione di sesso anale e furbescamente insiste su quelle che lasciano agli spettatori la prospettiva migliore. Lei ora è sopra, lui le allarga le chiappe per mostrare il buco oscenamente violato, lui accentua i movimenti da attore consumato. La maneggia sicuro, la fa girare, ora ha di fronte il parterre degli allupati, continuano a scopare facendo apprezzare la penetrazione anale, quello con il cazzo grosso non ce la fa più e viene di gusto. Di nuovo un cambio di scena: posizione del missionario, le solleva le gambe come era solito fare e martella lo sfintere appoggiandosi sull'incavo delle sue ginocchia, trova angoli assurdi mettendola a squadro e penetrando in perpendicolare nella sua carne giovane. Ecco che però si arresta improvvisamente, spostandosi di lato. Elena ora è priva di qualunque schermo, gli osservatori sono vicini e in perfetta posizione frontale, lei accavalla le gambe d’istinto lui gliele fa aprire di nuovo. Non solo: con le dita le allarga le grandi labbra e dice spudorato a voce alta: “Fai vedere questa bellissima fica!”. Lei arrossisce e non commenta.
Di nuovo ricambia posizione, stavolta la mette a pecorina, costringendola a stare faccia a terra tenendosi le chiappe: “Fai vedere anche il tuo culo!”. Mario mostra bene il suo buco peloso e vagamente androgino nonostante l’età, lo penetra con l’indice, ci struscia più volte la cappella e poi riprende a scopare duro e veloce. Ora la sdraia completamente e la sodomizza da sopra a cavalcioni. Ormai l’eccitazione è al suo acme, anche lui non resiste più, esce un getto di sperma che finisce sulla sua schiena, mentre qualcuno invano richiede “Fai vedere anche a noi, vieni sulle tette!”
Troppo tardi, però a questo punto in un attimo riscrive il finale: dopo questo schizzo, trattiene i seguenti e la solleva di peso per farla inginocchiare chiudendo lo spettacolo con una copiosa venuta in bocca e sulla faccia in favore di pubblico, ululando il suo godimento platealmente.
Ognuno per la sua strada, gli intervenuti se ne vanno con qualche rimpianto, si consoleranno ampiamente con una straordinaria fonte di conversazione al bar. Mario resta ancora eccitato ed Elena è turbata, non resta che una tappa a casa di lui per terminare quel pomeriggio intenso nel modo migliore, una sana scopata per permettere anche a lei di venire, cosa impossibile davanti ai cinque guardoni.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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